Gioacchino Da Fiore


Dopo otto secoli, l’insegnamento di Gioacchino Da Fiore per una vita più autentica: lettera del cardinale Sodano per l’VIII centenario della morte del monaco calabrese

"Una persona innamorata di Dio", "un predicatore appassionato", "un uomo della Parola": così il cardinale segretario di Stato, Angelo Sodano, dipinge la figura dell’abate Gioacchino da Fiore nella lettera indirizzata all’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano in occasione dell’VIII centenario della morte del monaco calabrese.

Sacerdote ed esegeta vissuto nel XII secolo, Gioacchino da Fiore entrò dapprima nel monastero cistercense e, in seguito, fondò una nuova famiglia monastica. Numerosi i contatti con il Papato. Il cardinale Sodano ricorda, nella lettera, che il Concilio Lateranense IV dovette correggere certi aspetti del suo insegnamento trinitario e che la sua dottrina del ritmo trinitario della storia - con le tre età del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo – creò gravi problemi nella prima fase della storia francescana; ma – sottolinea ancora il porporato – lo stesso quarto Concilio Lateranense difese la sua integrità personale che fu peraltro comprovata dalla lettera che scrisse a Papa Innocenzo III e dal Commento all’Apocalisse. Gioacchino, infatti, fu sempre fedele alla Sede di Pietro, alla quale sottopose le proprie opere.

Intervista a mons. Giuseppe Agostino, arcivescovo della diocesi di Cosenza-Bisignano

D - Quali sono gli elementi principali del pensiero di Gioacchino Fiore:

R. – E’ un araldo di quella che si può chiamare la lettura spirituale della Bibbia. La centralità di Gioacchino da Fiore nella lettura della Bibbia è Gesù. Un altro grande aspetto del suo pensiero è rappresentato dall’ingresso vitale della Trinità nel piano della storia. Oltre questi elementi, la visione della storia nella luce della Trinità gli faceva considerare il Vecchio Testamento soprattutto attraverso l’azione del Padre, che preparava la salvezza; il tempo del Figlio poi, incontrandosi l’Uno nell’Altro, è il tempo della Chiesa e della salvezza; lo Spirito Santo rappresenta il rinnovamento della Chiesa. In questo qualche volta non fu nemmeno capito. Uno spirito, quindi, da sogno e con sogno voglio dire che ha guardato ad una Chiesa del futuro, che deve essere una Chiesa particolarmente spirituale.

RASSEGNA STAMPA. 5 aprile, Anno 2002 - N.65 - Servizio Informazione Focolari