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Il periodo francese
Il periodo delle esperienze costituzionali
La ricerca di nuove vie di opposizione
La diaspora della democrazia...

MASSONI E CARBONARI
CALABRESI
E. E.

Il periodo delle esperienze
costituzionali (1820-1821)

La fase delle battaglie costituzionali, nel biennio 1820-1821, è preceduta all'interno della Carboneria da un profondo ripensamento che coinvolge quasi tutte le Vendite carbonare calabresi. Proprio nel 1820 matura la scissione della Carboneria in due sette contrapposte. Da un lato si schierano a sostegno dei Borboni i Calderari, guidati dal principe di Canosa, dall'altro i "repubblicani", con alla testa ancora Gabriele De Gotti di Altilla e Gaspare Andreotti dell'Acherontea di Cosenza.

La restaurazione borbonica nelle Due Sicilie avvia un periodo di ferrea repressione, che costringe la Massoneria a manifestarsi "con diverse filiazioni", tutte comunque ispirate a criteri di riforma e di rinnovamento, dopo le strumentalizzazioni e la tutela napoleonica e murattiana. In Calabria i secolari problemi della regione non trovano adeguata soluzione nei provvedimenti amministrativi del governo di Napoli. Nel 1816 viene istituita la provincia di Calabria Ultra prima, corrispondente all'attuale provincia di Reggio Calabria, che va ad aggiungersi a quella di Calabria Ultra seconda (Catanzaro) e Calabria Cura (Cosenza), mentre la politica demaniale non produce gli effetti attesi dai ceti rurali, per la mancanza di una qualsiasi volontà legislativa in questo campo. I contrasti intorno alla proprietà della terra diventano pertanto più acuti, specie nella Sila, senza che il governo borbonico riesca a regolare per legge i rapporti sociali nelle campagne. In questo clima matura la frattura insanabile all'interno della Carboneria calabrese tra i sostenitori di una nuova costituzione da richiedere ai Borboni (contando per questo sulla disponibilità dichiarata del Duca di Calabria, erede al trono) e coloro (in verità un piccolo gruppo minoritario) che individuano nella repubblica lo strumento costituzionale adeguato a soddisfare le esigenze politiche e sociali cui si rifanno le Vendite carbonare, nel loro spirito originario.

I fatti del '20-'21 trovano perciò la Calabria interessata alle esperienze costituzionali, pur in presenza di vivaci contrasti tra i Carbonari. La risposta prontamente favorevole al moto del Morelli, da tempo iscritto alla Carboneria, che costringe Ferdinando 1 a concedere la costituzione alle Due Sicilie, e l'adesione alle iniziative rivoluzionarie di Guglielmo Pepe, massone e carbonaro insieme, sono i momenti in cui meglio si manifesta un'ampia convergenza del movimento democratico e liberale della regione in relazione al problema sollevato dal Pepe della "fondazione della monarchia costituzionale". Per di più proprio intorno a tale questione si realizza un importante incontro tra Massoneria e Carboneria connotato dall'individuazione di comuni obiettivi. Raffaele Poerio, Gran Maestro della Carboneria Catanzarese, si dichiara ormai convinto che "Mercé i penosi e lunghi travagli del nostro Sacro Ordine il Sole più lieto risplende nelle Foreste e coi suoi cocenti raggi ispira al nostri petti libertà" 17 .

Ma l'esperienza costituzionale durerà ben poco. La rigida politica di restaurazione, inaugurata in Europa col Congresso di Vienna, esige che il potere monarchico non travalichi i limiti imposti dall'assolutismo all'espressione delle esigenze politiche e sociali, che, se possono essere manifestate al sovrano, non possono trovare nella costituzione garanzie rappresentative. La concessione della costituzione a Napoli viene pertanto considerata un grave errore politico, che può portare a conseguenze facilmente prevedibili in fatto di estensione della libertà.

I Borboni rifluiscono pertanto sul più vieto assolutismo, rientrano a Napoli con l'aiuto delle truppe austriache, omologando il loro regno a quelli delle altre regioni d'Italia e ponendo sotto rigida tutela politica anche Francesco, duca di Calabria ed erede al trono, per le sue spiccate tendenze carbonare.

La repressione vede, tra i primi, Michele Morelli salire sul patibolo, nel luglio del '22, dopo aver rifiutato l'assistenza religiosa e invocato da Dio la giusta punizione per il re spergiuro. A Cosenza, in particolar modo, l'intendente De Matteis esercita il suo zelo con inusitata violenza, perseguendo non solo i capi ma anche i gregari del moto costituzionale, mentre Raffaele Poerio tenta invano la riscossa a Gimigliano, a Staletti (il paese di Aracri),a Mesoraca e a Rossano, vedendosi costretto a fuggire a Malta.

Alle repressioni e alle esecuzioni spesso sommarie, orchestrate dal Principe di Canosa, nominato Ministro di Polizia nel governo provvisorio del 15 marzo 1821, si aggiunge "lo spurgo" degli ufficiali e dei funzionari settari, che avevano sostenuto le rivendicazioni costituzionali e partecipato, a vari livelli, alle riforme politiche appena avviate.

In effetti l'epurazione dei carbonari dagli uffici e dagli alti gradi dell'esercito è resa necessaria dal fatto che "fino alle estreme classi della società la Carboneria aveva reclutato i suoi numerosissimi adepti: mettendo da parte gli ultimi avanzi del moto giacobino del '99, i molti ed influenti ed esperti militari e funzionari e professionisti che il regime murattiano aveva esaltato e le folte schiere dei carbonari, restava ben poco su cui fondare un'attiva opera di Governo" 18 . Perciò il re raccomanda di concentrare i provvedimenti epurativi sul mondo della scuola e della burocrazia, evitando che coloro i quali provengono dalle Vendite carbonare possano "riassumere posti direttivi o subalterni nell'apparato dello Stato" 19 .

La nuova restaurazione borbonica a Napoli avviene pertanto dopo una fase in cui Carbonerla e Massoneria hanno maturato esperienze tali che hanno consentito loro una sensibile espansione nella società e nello Stato, per cui i governi di Napoli dovranno in ogni caso adottare una politica che senza disattendere le direttive della Corona, emanate sulla base della politica ribadita a Lubiana, tenga nella dovuta considerazione il consenso di base di cui godono le sette carbonare e la Massoneria. Quest'ultima impensierisce un po' meno il regime, mentre la Carboneria appare insidiosamente divisa al suo interno, tanto che il primo ministro Medici sarà costretto ad ammettere, scrivendo al principe Ruffo, che il suo Ministero "rimane nella dolorosa posizione di essere Carbonato presso i Calderari, e Calderato presso i Carbonari" 20 , con ciò riconoscendo che, se -come dice nella conclusione della lettera - nel novembre del '22 "è preferibile essere boja piuttosto che Ministro di Stato", il moto costituzionale, con le esperienze di governo avviate, ha posto le basi di nuove e diverse fasi di lotta contro i regimi assoluti, che d'altra parte non possono che ricorrere alla più dura repressione.

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